Lungo le strade di Paperopoli, tra le vie di Topolinia e perfino sulla vetta innevata del Tor Korgat. Dentro lo schermo, magico, di un cinema, nella caotica San Francisco degli anni Settanta, tra i boschi sconfinati delle Montagne Rocciose o nella Venezia colorata del Carnevale. Ovunque. Fino a navigare lungo i Mari del Sud in compagnia di Topo Maltese. Giorgio Cavazzano, in più di cinquant’anni di disegni, ha accompagnato per mano i lettori di tutto il mondo in qualunque posto volessero andare.
Non sono bastati cinquecento originali, tra tavole, disegni e quadri, per condensare in una mostra, la più completa e ricca mai realizzata su Cavazzano, l’infinita arte del maestro veneziano. Una mostra che parte da lontano, da un piccolo disegno disneyano del 1964 in cui si intravede già il gigante del futuro, e arriva all’oggi che riconsegna un artista dall’inventiva vivissima.
Cavazzano 50, disegni, colori e sogni si apre sull’ultimo, in ordine di tempo, capolavoro: Topo Maltese, una ballata del topo salato, omaggio alla Ballata del mare salato di Hugo Pratt. Per un curioso incrocio di destini, la prima apparizione di Corto Maltese avvenne proprio 50 anni fa, nel 1967, stesso anno della pubblicazione della prima storia disegnata da Cavazzano, Paperino e il singhiozzo a martello.
Il Quadrilatero di palazzo Bufalini svela capolavori di mezzo secolo di Nona Arte. Qui si ha la possibilità di entrare nello studio del fumettista e di scoprirne il lavoro giornaliero, i bozzetti delle storie, la matita preparatoria delle tavole, la china definitiva. Uno sguardo alle copertine, costruite con guizzo inventivo e lampi di genialità, e si svela quanto, in termine di libertà artistica, possano dare “Paperi e Topi” che da più di 90 anni vivono carta e celluloide. Nella sala degli Specchi si scopre poi come Topolino, Minni, Pippo e Paperino siano (anche) degli attori fenomenali, capaci di calzare ogni ruolo che venga loro assegnato.
Certo il regista deve essere un fuoriclasse, e Cavazzano lo è: Casablanca, La Strada, La vera storia di Novecento, Il papero senza passato, l’inedita Star Wars e l’adorabile sfortunato Paperozzi, sono “parodie” da Premio Oscar. Grazie a Vincenzo Paperica si incontrano star del cinema e della musica, si viaggia da Los Angeles a Sanremo, si canta con Mina, Vasco Rossi e Jovanotti. E poi basta girare l’angolo per fare scoperte inaspettate.
In questi primi 50 anni, l’arte di Cavazzano si è messa a disposizione di molti editori e personaggi: dal cult Altai & Jonson a Capitan Rogers, dall’Uomo Ragno a Diabolik, da Lupo Alberto a Ken Parker.
Nel Quadrilatero può così capitare di incrociare un inedito Punitore o di trovarsi faccia a faccia con Dylan Dog e il suo strampalato assistente Groucho. Fino a riscoprirsi a Venezia, tra coriandoli e stelle filanti, immersi nei colori festosi del Carnevale. Un mondo fantastico creato dal talento senza confini di Cavazzano, un mondo che Giorgio ci permette di conoscere, viaggiare e, perché no, sognare.
Francesco Verni Curatore della mostra
IL FUMETTISMO
Considero Giorgio Cavazzano un grande pittore, di quelli che ancora la storia dell’arte ufficiale non contempla, ma contemplerà presto quando si accorgerà che per più di un secolo hanno operato artisti che hanno realizzato opere fatte di parole e immagini, amorevolmente catalogate sotto la parola fumetto da grandi e piccini di tutto il mondo. |